OCCHIO AI PIZZINI…

Gli appunti extracontabili, fogli, foglietti, mail, postit attaccati al video, stampe di mail …ecc…ecc… fino a prova contraria, dimostrano le maggiori entrate , quindi legittimano il recupero delle imposte. È quanto emerge dalla sentenza n. 2076/01/14 pubblicata il 7 novembre dalla Commissione Tributaria Regionale per la Calabria.

Come più volte chiarito dalla Suprema Corte, in tema di accertamento delle imposte sui redditi, la “contabilità in nero”, costituita da appunti personali , rappresenta un valido elemento indiziario, dotato dei requisiti di gravità, precisione e concordanza prescritti dall’art. 39 del D.P.R. n. 600/73, conseguentemente , per il suo valore probatorio, legittima di per sé, a prescindere dalla sussistenza di qualsivoglia altro elemento, il ricorso all’accertamento induttivo, incombendo al contribuente l’onere di fornire la prova contraria, al fine di contestare l’atto impositivo notificatogli.

Quindi, in presenza di questi “pizzini” (leggasi appunti, postit, biglietti, mail) l’Agenzia dell Entrate potrà considerarli prova di maggiori entrate, e sarà l’imprenditore a dover dimostrare  la non validità di tale documentazione !

Risulta oltremodo evidente che in presenza di un biglietto da cui si evince l’incasso di euro 500,00 dal cliente X , sarà alquanto difficile far credere al Giudice che tale biglietto abbia un altro significato rispetto ad un presunto  “ricavo” ! Lo stesso dicasi per una mail in cui si conferma l’ordine evaso di euro 1.000,00 a cui non è seguita alcuna fattura !